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L’orario di lavoro è regolamentato dalla normativa nazionale, e come ogni buona normativa che si rispetti negli ultimi anni ha subito diverse modifiche. Vediamo insieme le 5 cose che devi sapere sull’orario di lavoro:

Orario di lavoro: 5 cose da sapere

Orario di Lavoro Standard

La normativa fissa l’orario di lavoro “normale” a 40 ore settimanali per il full time, ma i contratti collettivi possono stabilire una durata minore nel caso di contratti a tempo parziale (part-time) che si suddividono in:

  • Part-time orizzontale: consiste in una riduzione dell’ordinario orario di lavoro giornaliero
  • Part-time verticale: nel caso in cui  in alcuni giorni della settimana, il lavoratore svolge integralmente l’orario normale

Orario massimo

La durata media dell’orario di lavoro non può in ogni caso superare, per ogni periodo di sette giorni, le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario.

Non sono tenuti a rispettare il limite legislativo delle 40 ore queste categorie di lavoratori:

  • i giornalisti;
  • il personale poligrafico addetto alle attività di composizione, stampa e spedizione di quotidiani e settimanali;
  • il personale addetto ai servizi di informazione radiotelevisiva;
  • il personale delle imprese concessionarie di servizi nei settori delle poste, autostrade, servizi portuali e aeroportuali, trasporti pubblici, telecomunicazione, oltre che in altri settori di primaria importanza.

Riposo giornaliero

L’orario normale di lavoro viene calcolato su base settimanale e non giornaliera, ma comunque se la legge stabilisce che la singola giornata di lavoro non può eccedere le 13 ore. Questo significa che il riposo giornaliero viene quantificato in minimo 11 ore consecutive, ogni 24 ore.

Pause

Qualora l’orario di lavoro ecceda le 6 ore giornaliere, il lavoratore ha diritto alla pausa. Le modalità e la durata della pausa sono stabilite dai contratti collettivi di lavoro, ma non possono comunque essere inferiori a 10 minuti. Le pause non sono retribuite e pertanto non sono computate come orario di lavoro.

Riposo settimanale

Il lavoratore ha diritto a un periodo di riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive, minimo ogni sette giorni, da cumulare con le 11 ore di riposo giornaliero.

 

Cosa succede qualora il datore di lavoro non rispetti le regole prefissate per l’orario di lavoro ?

Nel caso in cui il datore di lavoro non rispetti le regole e limiti imposti dalla legge sopra riportati, può incorrere in pesanti sanzioni. Ad esempio nel caso in cui il dipendente ha lavorato per 7 giorni consecutivi, senza usufruire del riposo settimanale, al lavoratore spetterà il riposo compensativo.

E se il datore di lavoro non vuole riconoscere il riposo compensativo ?

In questo caso il datore di lavoro dovrà provvedere a:

  • la retribuzione, con le relative maggiorazioni connesse alla maggiore penosità della prestazione;
  • al risarcimento del danno subito a causa dell’usura psico-fisica che il lavoro nel settimo giorno comporta, e ciò, naturalmente, ad un titolo del tutto autonomo rispetto a quello del compenso per la maggiore “penosità” del lavoro.

 

Hai domande sull’orario di lavoro?

Scrivici a info@studiodamianozamboni.it e i nostri Consulenti del Lavoro saranno a tua disposizione !