Come prevenire la difficoltà di erogare il TFR inaspettato ai propri collaboratori e gestirlo al meglio ?
Ogni datore di lavoro teme l’arrivo della liquidazione improvvisa del TFR accantonato e, la maggior parte delle volte, tra gli F24 da pagare, gli stipendi mensili e altre spese, la liquidità può vacillare.
La cosa migliore da ponderare, sin dal principio del rapporto di lavoro, è sicuramente il versamento del TFR dei propri collaboratori ad un fondo di accantonamento e reperibile solo in caso di cessazione del dipendente.
Molti collaboratori, in questi tempi, stanno optando per il versamento del proprio TFR ad un fondo pensione, escludendo, quindi, l’accumulo presso il proprio datore di lavoro, ma per tutti coloro che non scelgono questa modalità cosa si può fare?
Anzitutto, il datore di lavoro non può scegliere la destinazione del TFR, questa risulta essere un diritto del dipendente; può solo utilizzare dei mezzi per poter proteggere la propria liquidità nel caso in cui il collaboratore scegliesse di mantenere il TFR all’interno dell’accantonamento aziendale.
In quest’ultimo caso, il datore di lavoro può istituire, supportati da un’assicurazione o una banca, un fondo monetario dove versare periodicamente gli importi del trattamento di fine rapporto con la relativa rivalutazione e mettere in disparte l’importo che uscirà dal capitale in azienda prima o poi.
Sicuramente è bene spendere qualche parola per il fondo pensione, perchè ad oggi è la scelta più conveniente sia per l’impresa che per il dipendente.
Dal lato azienda, nei casi in cui il dipendente scelga la destinazione ad un fondo, vi è il risparmio della maturazione della rivalutazione di ciò che ha accantonato al 31 dicembre di ogni anno antecedente e possiamo dire che negli ultimi anni il coefficiente di rivalutazione è sempre molto elevato visti i consumi delle famiglie. In aggiunta risparmierebbe il contributo sull’imponibile del tfr. Dal lato dipendente, questi oltre ad avere la rivalutazione presso il fondo a seconda della scelta del rischio di investimento, eviterebbe la tassazione separata in busta paga e, in caso di liquidazione, il maturato verrebbe tassato fino al 15%, a seconda dell’anzianità dell’adesione.