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E se la crisi non fosse solo economica?

L’emergenza sanitaria che ormai dura da quasi un anno, ci ha dato modo di fermarci, di pensare, di riflettere su di noi, sul lavoro, ma soprattutto sulla credibilità delle istituzioni, di tutti coloro che ne fanno parte, nessuno escluso.

Prendendo le parole della Presidente di Confindustria Udine: “Questa pandemia ha spogliato l’arroganza istituzionale mostrando l’enorme fragilità della mancanza di competenze (intese come teoria e pratica), di cultura, di visione, di spirito di servizio.

Non ci schieriamo da e con nessuna parte, la politica non ci appartiene.

Siamo uno studio di consulenza del lavoro che in questo periodo più che mai, ha toccato con mano l’inefficienza del sistema istituzionale, che ha dovuto districarsi tra decreti, circolari e portali non efficienti.

Abbiamo sempre puntato su due valori fondamentali nella nostra realtà: la fiducia e la meritocrazia.

Valori che non vediamo riflessi nella classe istituzionale che ci governa.

Come può esserci fiducia se una volta era  “Tutti per uno e uno per tutti” e adesso quello che vediamo è solo “tutti contro tutti”, dove l’obiettivo non è più perseguire il bene comune, ma il bene personale.

E dunque la crisi non è più solo economica e sanitaria, ma ecco che diventa una crisi valoriale.

“A questa deriva – che ha origini lontane, ma che ora costruisce, grazie anche ai nuovi strumenti della comunicazione, praterie sconfinate e globali di disinformazione – si può reagire soltanto superando l’improvvisazione e puntando sulla responsabilità, sul merito, sulla qualità, sull’autorevolezza di chi guida le istituzioni. A prescindere dagli orientamenti di ciascuno, è questo che ogni cittadino dovrebbe pretendere: la qualità di chi esercita responsabilità di governo da un lato e la qualità di chi esercita qualsiasi posizione di potere dall’altro, a qualsiasi livello.” – Anna Mareschi Danieli