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Quando sentiamo parlare di “retribuzione in natura”, la prima a cui pensa la maggior parte delle persone, non è quella che pensa un consulente del lavoro.

Forse non sapevi che c’è un articolo del codice civile, più precisamente l’Articolo 2099 c.c., che prevede il pagamento in natura, ovvero, il datore di lavoro e il lavoratore possono stabilire che la retribuzione sia costituita, anziché da denaro, da prestazioni in natura, come ad esempio vitto e dell’alloggio oppure prevedere una quota dei prodotti raccolti o trasformati.

Nella retribuzione in natura rientrano anche altri benefici che le aziende possono riservare ai propri dipendenti. Vediamo insieme quali sono:

Retribuzione in natura: la mensa

Non lo avreste mai detto, ma anche la mensa costituisce una forma di retribuzione in natura. Come ben sappiamo consiste in un servizio pasti messo a disposizione dei dipendenti durante l’intervallo di lavoro, e può essere erogato in tre diverse modalità:

  • mensa aziendale interna con gestione propria o affidata in appalto ad apposita società;
  • mensa esterna presso apposite strutture;
  • buoni pasto di un determinato valore, da utilizzare in esercizi convenzionati come supermercati, ristoranti, bar ecc…

Fringe benefits

Se ne sente poco parlare, ma i Fringe Benefits possono costituire un importante elemento aggiuntivo alla normale retribuzione. Generalmente utilizzati in campo dirigenziale, sono corrisposti allo scopo di integrare il normale compenso o incentivare il dipendente ad una maggiore produttività.

Attraverso i Fringe Benefits si possono concedere :

  • autovettura
  • telefono cellulare
  • abitazione
  • stipulazione di polizze assicurative.

Normalmente nell’accordo individuale vengono precisati gli effetti che queste prestazioni hanno sugli altri istituti e in particolare sul Tfr.

Retribuzione in natura: l’alloggio

L’esempio più classico è quello che abbiamo citato nelle prime righe nel nostro articolo, ovvero la concessione dell’alloggio.

Le due principali categorie di lavoratori che tutti conosciamo e che utilizzano l’alloggio proprio per la tipologia di mansione che svolgono,  sono i portieri, custodi e i lavoratori domestici. Infatti se andiamo a guardare il contratto collettivo dei portieri include espressamente negli elementi della retribuzione l’abitazione, l’uso del riscaldamento e dell’energia elettrica, prevedendo inoltre un’indennità sostitutiva nel caso in cui il proprietario dello stabile non sia in grado di fornire l’alloggio al momento dell’assunzione. Analoga indennità è prevista nel caso di lavoratori domestici.