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Decreto ristori: quali gli aiuti? Nella serata di ieri è stato approvato il Decreto Ristori a sostegno di tutte quelle attività che hanno dovuto fermarsi nuovamente, ristoranti, alberghi, palestre, piscine, sale giochi, cinema, stadi, discoteche, bar e gelaterie per citare alcune delle attività.

Il decreto comprende in sostanza:

  • eliminazione della rata IMU
  • credito di imposta per gli affitti
  • rifinanziamento della cassa integrazione
  • bonus una tantum
  • due nuove mensilità di reddito di emergenza.

Il decreto ristori vale circa 6,8 miliardi di cui 2 riservati al fondo perduto per le attività chiuse o danneggiate dal mini lockdown e 2,6 miliardi per la cassa integrazione riservata ai dipendenti e lavoratori di queste stesse attività

Cerchiamo di fare chiarezza insieme per comprendere le categorie e i soggetti beneficiari di questo nuovo decreto.

Decreto Ristoro: quali gli aiuti?

Ristori e contributi a fondo perduto

Il governo ha individuato 4 fasce di aiuto a cui ciascuna è stata attribuita un aliquota di ristoro, che parte dal 100% fino ad arriva al 400%. Il pagamento sarà automatico e direttamente sul conto corrente, “entro il 15 novembre 2020″ per le partite IVA che hanno già beneficiato del bonus a fondo perduto del precedente decreto Rilancio.

Qualora non si fosse mai presentata la richiesta, i beneficiari dovranno invece presentare nuova domanda e il pagamento dovrebbe arrivare entro il mese di dicembre.

L’importo del fondo perduto sarà determinato in base al codice ATECO dell’attività esercitata. Vediamo insieme le fasce di aiuto e le categorie appartenenti per ciascuna:

1.Ristoro 100%

Riservato agli esercizi e alle attività che con la chiusura alle ore 18 possono provare a contenere le perdite e comunque lavorare:

  • pasticcerie
  • gelaterie
  • bar e altri esercizi simili senza cucina.

2.Ristoro 150%

Per chi ha subito un danno parziale, come i ristoranti, che a pranzo sono aperti e la sera possono lavorare solo con il servizio di asporto:

  • ristorazione con somministrazione;
  • attività di ristorazione connesse alle aziende agricole, ristorazione ambulante;
  • alberghi; villaggi turistici;
  • ostelli della gioventù;
  • rifugi di montagna; colonie marine e montane;
  • affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence;
  • attività di alloggio connesse alle aziende agricole;
  • aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte;
  • alloggi per studenti e lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero.

3.Ristoro 200%

Rientrano le categorie più danneggiati, ossia quelle attività costrette a chiudere:

  • Catering per eventi, banqueting;
  • organizzazione di convegni e fiere;
  • gestione di teatri, sale da concerto e altre strutture artistiche, gestione di stadi, gestione di piscine;
  • gestione di impianti sportivi polivalenti, gestione di altri impianti sportivi nca; attività di club sportivi; gestione di palestre;
  • enti e organizzazioni sportive, promozione di eventi sportivi; altre attività sportive
  • parchi di divertimento e parchi tematici;
  • sale giochi e biliardi; altre attività di intrattenimento e di divertimento nca; attività connesse con le lotterie e le scommesse (comprende le sale bingo);
  • servizi di centri per il benessere fisico (esclusi gli stabilimenti termali); stabilimenti termali;
  • organizzazione di feste e cerimonie;
  • gestioni di funicolari, ski-lift e seggiovie se non facenti parte dei sistemi di transito urbano o sub-urbano;
  • noleggio di strutture ed attrezzature per manifestazioni e spettacoli: impianti luce ed audio senza operatore, palchi, stand ed addobbi luminosi; servizi di biglietteria per eventi teatrali, sportivi ed altri eventi ricreativi e d’intrattenimento;
  • altri servizi di prenotazione e altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio nca;
  • attività nel campo della recitazione; altre rappresentazioni artistiche;
  • noleggio con operatore di strutture ed attrezzature per manifestazioni e spettacoli;
  •  attività di supporto alle rappresentazioni artistiche; attività di organizzazioni che perseguono fini culturali, ricreativi e la coltivazione di hobby, attività di altre organizzazioni associative nca.

4.Ristoro 400%

Tutte quelle attività che erano state chiuse anche prima del nuovo Dpcm. Il calcolo è stato effettuato sulla base dei volumi d’affari mensile delle imprese e attività interessate dal provvedimento:

  • discoteche,
  • sale da ballo,
  • night-club e simili.
Come verrà erogato il sostegno?

L’Agenzia delle Entrate si occuperà del pagamento diretto sul conto corrente dei beneficiari, come già avvenuto con quanto stabilito nel decreto Rilancio.

Eliminazione rata IMU

L’imposta, in scadenza il 16 dicembre, sarà eliminata per le imprese e i soggetti economici colpiti dal recente DPCM che ha imposto la chiusura di diversi esercizi fino al 24 novembre.

Credito di imposta affitto

Il decreto Ristori proroga anche il credito di imposta sugli affitti per ulteriori tre mesi, ovvero fino a dicembre 2020.

Nella percentuale del 60% del canone di locazione, il credito d’imposta viene riconosciuto anche alle partite IVA che hanno un volume di affari superiore ai 5 milioni di euro, al pari di quanto previsto per il fondo perduto.

Cassa integrazione

Il Decreto Ristori introduce anche un ulteriore proroga della Cig, specificatamente per le imprese che l’hanno utilizzata in modo continuativo e per le quali la scadenza è meta novembre.

Nel dettaglio la cassa integrazione è stata prorogata per ulteriori 6 settimane da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 .

La Cassa è gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni.

Bonus una tantum

Come per i decreti precedenti, anche all’interno del nuovo decreto è presente un bonus una tantum, ovvero un’indennità di 1.000 euro che verrà erogato alle categorie più in difficoltà e più colpite dalle recenti chiusure, come:

  • stagionali del turismo;
  • stagionali dello spettacolo;
  • stagionali degli stabilimenti termali;
  • operatori dei centri sportivi;
  • per i lavoratori occasionali e intermittenti
  • venditori a domicilio

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