fbpx

Tutte le aziende ogni mese devono pagare all’Inps i contributi previdenziali relativi ai lavoratori assunti alle proprie dipendenze, scopriamo insieme gli adempimenti mensili dedicati a questo: l’ Uniemens.

I contributi previdenziali da pagare all’Inps vengono calcolati applicando una determinata aliquota sulla retribuzione imponibile percepita dal lavoratore.

Per calcolare i contributi da pagare, dunque, è necessario sapere quanti soldi ha preso il lavoratore a titolo di retribuzione, perché è su quel valore che si calcolano i contributi.

Per permettere all’Inps di effettuare questo calcolo è stato creato il cosiddetto flusso uniemens.

Adempimenti mensili: Uniemens, che cos’è?

Si tratta di un flusso di informazioni e di dati retributivi che deve essere inviato dal datore di lavoro all’Inps mensilmente e che ha sostituito i precedenti flussi previsti dalla previgente normativa.

A questo adempimento possono essere chiamati sia i datori di lavoro sia i loro soggetti incaricati, come consulenti del lavoro e commercialisti.

Uniemens: a cosa serve?

A partire dal 2009 [3] l’Inps ha comunicato e reso operativo un sistema unitario di inoltro delle denunce mensili relative ai lavoratori dipendenti denominato flusso uniemens.

Precedentemente, al contrario, le denunce mensili relative ai lavoratori dipendenti dovevano essere inoltrate all’Inps tramite due diversi modelli denominati, rispettivamente, DM10/2 ed Emens. L’utilizzo del flusso uniemens è, dunque, diventato lo strumento per assolvere all’obbligo dei datori di lavoro di comunicare mensilmente all’Inps i dati retributivi e le informazioni utili al calcolo dei contributi [4].

Il flusso uniemens è, quindi, lo strumento con il quale il datore di lavoro comunica all’Inps i redditi percepiti dai propri dipendenti nel periodo di paga di riferimento, sul quale devono essere calcolati i contributi previdenziali dovuti all’Istituto nazionale della previdenza sociale.

Solo conoscendo l’ammontare delle retribuzioni erogate ai dipendenti è, infatti, possibile calcolare a quanto ammontano i contributi previdenziali che il datore di lavoro deve versare all’Inps.

Trasmissione dei dati all’Inps prima dell’Uniemens

Prima che venisse ufficialmente introdotto il flusso uniemens, il datore di lavoro era tenuto a compilare il modello DM10 al fine di denunciare all’Inps:

  • le retribuzioni mensili corrisposte ai dipendenti;
  • i contributi dovuti;
  • l’eventuale conguaglio delle prestazioni, delle agevolazioni e degli sgravi anticipati per conto dell’Inps.

Occorre, infatti, ricordare che spesso il datore di lavoro eroga in anticipo ai dipendenti delle somme di denaro che sono a carico dell’Inps tra cui, ad esempio:

  • indennità di malattia Inps;
  • indennità di maternità Inps;
  • indennità per congedo parentale Inps;
  • indennità per la fruzione dei permessi 104 Inps;
  • assegni per il nucleo familiare.

Il datore di lavoro, che ha anticipato queste prestazioni per conto dell’Inps, ha la facoltà di recuperare queste somme, che sono a carico dell’Inps, portandole a conguaglio con i contributi previdenziali dovuti all’ente previdenziale.

Il saldo tra le voci di debito e quelle a credito del datore di lavoro poteva generare un modello con un saldo “attivo” (vale a dire chiuso con un saldo a debito per l’azienda) o di un modello “passivo” (vale a dire con un saldo a credito per l’azienda).