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Il potere disciplinare del datore di lavoro; i Consulenti del Lavoro si trovano spesso nella condizione di dover intervenire nei rapporti tra datore di lavoro e dipendente. Il rapporto di lavoro deve basarsi sulla assoluta fiducia e, per tale motivo, entrambi hanno il dovere di rispettare degli obblighi fondamentali e addirittura sanciti dalla legge.

Che cos’è il potere disciplinare del datore di lavoro?

Il potere disciplinare del datore di lavoro ha lo scopo di tutelare l’organizzazione aziendale ed il rispetto degli obblighi contrattuali da parte del lavoratore, si fonda sul principio di subordinazione del prestatore di lavoro e si traduce nella comminazione di sanzioni disciplinari nei confronti del lavoratore inadempiente.

La sanzione disciplinare non è che l’ultimo atto di una procedura (procedimento disciplinare) i cui termini e fasi sono precisamente sanciti dalla legge e dai contratti di lavoro.

E’ importante considerare che, in gran parte dei casi, il mancato rispetto della procedura rende nulla la sanzione.

Quali sono i doveri di un dipendente nei confronti del proprio datore di lavoro?

Obblighi di diligenza, obbedienza e fedeltà sono i tre elementi rilevanti che un dipendente deve tenere sempre a mente.

Cosa succede se uno di questi obblighi viene meno? Cosa può fare il datore di lavoro ?

Insieme al potere direttivo e al potere di vigilanza, il potere disciplinare dà la facoltà al datore di lavoro di tutelare l’interesse dell’impresa e deve essere sempre esercitato in modo imparziale e non deve mai essere
discriminatorio. Il ruolo della consulenza del lavoro, in questi casi, è quello di saper guidare sia il datore che il dipendente ad applicare nel modo corretto la norma e a far rispettare sempre i diritti di entrambe le
parti.

Anzitutto, il datore di lavoro, dopo aver preso conoscenza della violazione dei doveri contrattuali da parte del lavoratore, può iniziare un procedimento disciplinare dettato dallo statuto dei lavoratori. Per poter iniziare un procedimento disciplinare, in azienda deve essere presente un codice disciplinare affisso in un luogo in cui tutti i lavoratori possano accedere, così da consentire a tutti di venire a conoscenza di ciò che è vietato, dopodiché il datore di lavoro deve contestare il fatto, in forma scritta, in modo preciso e dettagliato.

Il lavoratore, dopo aver ricevuto la lettera di contestazione, ha diritto di difesa, pertanto il datore di lavoro deve concedere almeno cinque giorni prima di irrogare una sanzione.

Una volta ricevute le giustificazioni, il datore può scegliere se applicare la sanzione, stabilita dalla legge e da ogni ccnl di riferimento, la quale, a seconda della gravità dell’infrazione, può essere conservativa (richiamo verbale, ammonizione scritta, multa, sospensione) o espulsiva (licenziamento).

Le principali sanzioni disciplinari previste sono:

  • l’ammonizione verbale; l’ammonizione scritta; la multa; la sospensione dal servizio;  il licenziamento disciplinare.

Qual’è la massima sanzione in cui incorre il lavoratore ?

Il licenziamento disciplinare, che comprende tutti quei gravi comportamenti del lavoratore che violano le regole di comportamento stabilite dalla legge, dai contratti collettivi e dalle norme del codice disciplinare aziendale.

Il licenziamento disciplinare può essere motivato in due modi:

  • giusta causa: di licenziamento quando il lavoratore ha commesso un fatto che mina irrimediabilmente il rapporto di fiducia con il datore di lavoro, in pratica in ipotesi (talvolta normate anche dai contratti collettivi) talmente gravi che il rapporto di lavoro si interrompe senza necessità di preavviso
  • giustificato motivo soggettivo: quando il lavoratore commetta delle infrazioni meno gravi, ma comunque tali da compromettere il rapporto di fiducia con il datore di lavoro.

Autore: Milena Comincini – Consulente del Lavoro

Quali sono i limiti del potere disciplinare del datore di lavoro?

Per difendersi dalle contestazioni del datore di lavoro il lavoratore può verificare se le modalità generali indicate dal Codice civile e dallo Statuto dei lavoratori e quelle previste dal contratto applicato sono state rispettate.

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